lunedì 17 gennaio 2011

Fuori dal coro... insomma, niente di nuovo



Sarò un po’ fuori dalla norma, sarò un po’ contrario a manifestare con chiasso e confusione i miei stati d’animo ma proprio non capisco la necessità di autocelebrarsi inventandosi nuove occasioni per farlo.
Parlo di voga e parlo della carnevalata di domenica 16 gennaio 2011. Qualche anno fa’ ero convinto che il coordinamento potesse unire le varie associazioni remiere in uno, due eventi sportivi, come lo era, nei primi anni la giornata delle regate del 25 Aprile. Si era ripresa quella giornata che in precedenza vedeva una gara a staffetta tutta attorno alla città e poi è diventata una serie di regate in linea o quasi tra i Giardini e la Salute.
Per vari motivi quella manifestazione è andata morendo ma nel frattempo il coordinamento ha preso sempre più le sembianze di un’associazione vera e propria, piuttosto che un organo tecnico. Sono nate nuove manifestazioni e si è andati verso quella che è l’attuale regata di S.Andrea con svariate caorline al via, ben oltre un numero gestibile ai fini di una gara tecnicamente definibile sportiva su quella distanza.
Si è tentato e si sta tentando di far prendere la forma di rievocazione alla data del 25 marzo (nascita di Venezia) con eventi remieri e carnevalate varie di carattere più leghista che storico.
Ma se un po’ di goliardia in fondo può offendere me ma non far male a nessuno, trovo un po’ forzato il sentire sempre le solite parole e i soliti discorsi: “festa GRANDA, el LEON, SERENISSIMA, SAN MARCO” insomma mi sembra di essere in un regime di tipo oligarchico dove si vuole imporre una certa mentalità, un certo modo di fare, dove credersi importanti e forti conti più di tutto.
 Allora io suggerirei al Coordinamento di cambiare nome, di chiamarsi in modo più appropriato visto che tutta la sua attività ruota esclusivamente su Venezia e poco sul territorio nazionale. Potrebbe chiamarsi “Associazione Remiera Serenissima per la Salvaguardia di San Marco, del Sacro Leon e delle Tradizioni Serenissime” o una cosa del genere, continuare pure a fare le manifestazioni che fa ma non implicare tutto il movimento della voga veneta, perché in realtà la voga si per se, come sport e come tradizione non ha niente a che vedere con la politica o con forzature storiche che non ci appartengono.
Liberissimi dunque di creare altri eventi come quello di domenica scorsa, tanto più che dal video appare quanto mai alto il contrasto fra la forma dei proclami seri e importanti e il risultato estetico cialtronesco: un commediante che potrebbe pensare a fare i suoi lavori in teatro anziché prestarsi a recitare buffonate a Rialto, un rappresentate che parla (grida) in veneziano con la stessa cadenza dei più incalliti frequentatori di osterie invitando i presenti a festeggiare a suon di cibo e bevande, un clima di festa da sagra popolare piuttosto che da manifestazione seria e compita.
Ripeto liberissimi tutti di organizzare qualsiasi tipo di festa. Forse sono io che non ho capito cosa significhi la voga o forse la mia visione della voga si stacca dalla confusione e dalla “cagnara”.
Fosse per me si vogherebbe e basta, non servirebbe organizzare chissà che rinfreschi nel fine gara, qualche patatina o meglio qualche biscotto o una più moderna barretta di cereali, un po’ di acqua, sali minerali (casomai se serve) e poi tutti a casa senza tante cerimonie. Insomma un po’ come avviene nel finale della vogalonga dove viene distribuita qualche bibita. Nel caso di regate vedrei di buon occhi le premiazioni stile regate comunali, sul campo e appena dopo la regata senza tanti fronzoli.
E questo, ripeto, è però solo il mio modo di vedere le cose.

19 commenti:

Franco ha detto...

Caro Emanuele, vivo come te una situazione simile sul Lago di Garda con la Lega Bisse, che organizza la famosa Bandiera del Lago. Questa associazione nata per la salvaguardia della tradizione remiera del garda si è dimenticata negli anni di tener vivo l'interesse nei rematori, preferendo attivare una linea diretta con i vari enti perchè sponsorizzavano le manifestazioni.
Questo ha prodotto una politicizazione della "Lega" Bisse. I vari Presidenti che si sono succeduti hanno sfruttato la loro posizione da bravi politici, quindi per avere più soldi spendevano più soldi, organizzando più gare e più costose. La situazione è negli ultimi anni è cambiata nei vari enti, ma non è cambiata da parte della dirigenza delle nostre associazioni. Noi ci troviamo una miriade di gare garette, tutte apprezzabili e bellissime dal lato umano (dei rematori), ma con uno spreco di denaro incredibile. Spreco perchè i soldi spesi per l'organizzazione di questi eventi potevano andare alle società che lavorano con i minori o a società che rimpolpano il popolo di rematori. Da foresto mi permetto di dirvi che secondo me troppe volte Venezia si è presentata al mondo con le gondole della storica, tanto di cappello a quei rematori che la hanno fatta grande, ma sono convinto che il cuore di ogni rematori sia che voghi a Venezia o su qualsiasi specchio d'acqua abbia un valore altissimo. Spero che tutte le istituzioni preposte cambino direzione e lavorino ed investano sul futuro non sulle manifestazioni estemporanee che si dimostrano un fallimento solo per il fatto che dopo qualche edizione si riducono a penosi ritrovi.
Mi scuso se qualcuno si è sentito offeso dal fatto che un non veneziano intervenga in cose che non lo riguardano, auguro un felice proseguimento di anno a tutti

A modo mio ha detto...

Qua a Venezia forse il problema è parzialmente diverso. Al di là dei soldi investiti (per organizzare una regata, societaria o comunque minore, facendo i conti non ne servono tanti, è un po' deprimente lo stile imposto nelle manifestazioni tipo quella di domenica scorsa. Anche se da un punto di vista economico stavolta aveva uno sponsor privato ad hoc.
Io magari sarò anomalo rispetto alla media, non voglio limitare la fantasia di altre persone però preferirei che questi personaggi si limitassero a proporla come manifestazione della loro associazione, non di tutta la voga veneta. A me una cosa del genere non appartiene minimamente, eppure vado a vogare e ho una cultura e una tradizione familiare che è intrisa di voga veneta.
Poi la questione economica ha spesso dei lati oscuri.
Qualche anno fa' il Salone Nautico di venezia aveva invitato alcune società (tra cui la mia) a partecipare nello spazio eventi esterno. Era stata creata una gara slalom in parallelo. Niente di tardizionale ma sicuramente un'idea simpatica e diversa dal solito. Di solito per partecipare ad un salone nautico qualsiasi partecipante paga una sua quota, in questo caso l'accordo era che ci veniva abbuonato il pagamento per la partecipazione, c'era un rinfresco molto rapido organizzato da un'associazione di macellai, le premiazioni fatte sul luogo in modo un po' spartano ma comunque tutto era previsto. C'era poi, nella giornata finale anche una gara che coinvolgeva invece i "regatanti": uno sprint in caorlina, molto simile alle gare VIP come concetto.
C'era da dire che queste gare non avevano un grosso pubblico, ma era un problema di visibilità gestibile dall'organizzazione.
Per 2 anni tutto è andato liscio, poi hanno chiamato il Coordinamento. Ero presente alla riunione. La gara slalom fu giudicata inutile, meglio puntare tutto sulle caorline. Le barche (quelle fatte costruire dalla Provincia e affidate al coordinamento) sono già assicurate, come scritto nel contratto di affidamento al coordinamento. Ma Giusto quella volta chiese una cauzione di 500 euro per eventuali danni (cauzione: cioè non ho mai capito se poi quei soldi sarebbero tornati indietro oppure no). Poi venne richiesto un palco per le premiazioni, un rinfresco più consistente di quello degli anni precedenti. Lo scontro tra Giusto e l'organizzazione si realizzò sul fatto che il rpimo voleva che l'organizzazione sborsasse soldi per l'evento, la seconda non aveva denaro da investire per quel tipo di evento. Così, invece di fare come gli anni passati, salto tutto e non se ne fece più nulla. Poi anche il Salone Nautico cambiò rotta e di eventi se ne parla sempre meno in generale.
Sono consapevole che probabilmente il Salone Nautico avrebbe potuto togliere delle risorse a qualcuno o a qualche altro evento e cercare di promuovere meglio queste regate ma sono anche convinto che realmente non servivano i soldi e le strutture chieste per organizzare una stupidissima regata.
Nonostante queste esperienze il Coordinamento continua con la sua impostazione un po' provincialotta che evidentemente piace ai molti vogatori veneziani. Ripeto: a me no.

A modo mio ha detto...

Aggiungo poi anche che un conto è parlare di regata storica e ciclo comunale delle regate di voga veneta, un conto invece sono le gare delle singole associazioni.
Per noi veneziani le regate che danno lustro e riconoscono abilità atletiche nell'ambito della voga sono quelle comunali e la Storica come massimo traguardo. Per molti vogatori veneziani l'obiettivo, spesso il sogni, è quello di qualificarsi in gondolino per la regata storica.
Ma appunto le regate, nonostante le polemiche sul regolamento e sui premi, sono snelle come struttura: briefing pre gara sul campo a pochi minuti dal via, gara, premiazioni... e poi tutti a casa.
Dico invece che l'aspetto goliardico della voga è tipicamente personale e/o di gruppi di parenti e amici organizzati. In questo senso auspicherei più serietà da parte di chi si pone come rappresentante di un intero movimento... evidentemente però negli ultimi tempi, il lasciarsi andare a comportamenti "primitivi" è abbastanza di moda in Italia.

Lanterio ha detto...

Secondo me c'è, in chi organizza cialtronate come quella di domenica, un fraintendimento del significato di popolare. Si intende il popolare come dare da ingozzarsi a tutti a gratis, offrire spettacoli beceri e ridicoli, strumentalizzare quel che non è politico in termini appunto politici. In ogni articolo letto non si manca di sottolineare l'assenza degli amministratori. Come se gli amministratori avessero null'altro da fare che perder tempo dietro alle buffonate di Giusto.
Inoltre il bel proclama contro "vigliacchi e traditori" che non seguono Giusto è una bella dimostrazione dello scopo maldestramente propagandistico di questa manifestazione. Ancora una volta si depaupera il valore sportivo della voga caricandola di significati altri che in realtà la danneggiano e ne esasperano la conflittualità interna. Come dice Franco, questo succede anche altrove. Ma sul Garda sono dilettanti, qui invece abbiamo a che fare con professionisti delle buffonate. Mi viene in mente quando Giusto, da piccolo troll di laguna, zompettava sul palco con Crea lo scorso anno alla festa del coordinamento, o si scagliava contro non meglio precisati "genovesi". E mi chiedo che credibilità possa avere.

A modo mio ha detto...

@Lanterio: se per "scagliarsi contro i Genovesi" intendi la battuta del duo comico alla presentazione dell'Olimpica mi sento di dover un po' smorzare la cosa.
Quella, magari con cattivo gusto, visto che non considerava il fatto che c'è un confronto sul campo nazionale, è pur sempre una battuta. Anche tra Veneziani, nel modo di scherzare tra noi, spesso si cade in battute con lo stesso tenore di offesa. Per cui non mi preoccuperei troppo di quell'aspetto. Cosa più importante sono invece i contenuti pratici di tutto il resto.

PIùInfo ha detto...

Ciao, andate a vedere la risposta della Canottieri Treporti a proposito della "grande festa inaugurale della voga alla veneta" http://canottieritreporti.blogspot.com

A modo mio ha detto...

Visto... dal mio personale punto di vista sono quasi stupito (ma non in senso negativo) del fatto che chi è affiliato al Coordinamento non la pensi come Giusto. Sarà forse che da fuori si sente parlare solo Giusto e non "l'opposizione"... A questo punto, se questi dissidi ci sono all'interno del Coordinamento stesso, sarebbe da chiedere come mai non se ne parla. Cos'è, forse la voce di una minoranza non ha bisogno di essere resa pubblica? O forse la minoranza non è più così piccola e c'è il timore che certi progetti prendano strade diverse da quelle programmate? Perché dire che nella voga siamo tutti "una grande famiglia" e poi attaccare chi vuole disgregare il movimento? Queste persone non fanno parte anch'esse delle società di voga veneta? Chi ha detto poi che queste persone vogliano disgregare il movimento. Forse queste persone vogliono solo riportare il Coordinamento sui binari più consoni ad un organo di gestionale, vogliono un coordinamento che parli meno ma coordini sul serio, forse vogliono un coordinamento che non butti al vento 93.000 euro della provincia con la costruzione di barche che poi forse troveranno un usi limitato e molto locale.
Vogliono forse un coordinamento che ascolti tutti e agisca secondo il reale volere degli affiliati e soprattutto secondo il buon senso.
Perché credo che con il modo di fare e di proporsi dell'attuale Direttivo del Coordinamento, il dialogo si possa trovare solo con amministrazioni che hanno preso una strada politica volta all'ignoranza e alla cultura del "facile". Ecco che saltano fuori dal cappello questi soldi ma se li avessero chiesti le singole società per interventi mirati a migliorarne l'efficienza, sarebbero stati erogati fondi extra?

Mirco ha detto...

Caro A modo mio, permettimi di chiamarti così, ho letto e apprezzato, molto, i tuoi pacati ragionamenti, mi è anche piaciuta la lezione di termodinamica,da giovane ho insegnato queste materie, che ho letto attentamente. Spero tu possa gradire il resoconto della festa del coordinamento,che ti ho incollato qui sotto; Mi ci ha portato un amico e ho partecipato, come spettatore del tutto ignaro di una vera e propria rivolta di molte remiere contro l'attuale presidente, che viene accusato di dispotismo; qualcuno lo accusa di voler manipolare la gente con i suoi modi istrionici,qualcuno insinua che sta studiando per un posto da politico, e che si è già comprato la necessaria dotazione di cravatte verdi.Questa storia dell'uso politico dei colori nell'abbigliamento mi fa venire qualche brivido: camicie marrone, camicie nere. Mi danno fastidio anche i simboli feticcio ostentati, e quasi idolatrati, come memoria di antichi, improbabili retaggi; cosa vuoi, ma a me viene subito in mente la croce uncinata, sarà che sono di gusti delicati, comunque, sono mali che la storia ha guarito e non penso seriamente che i nostri abbiano contratto queste infami malattie, solo mi dà fastidio che non si rendano conto, del cattivo gusto, almeno.
Scusa ma ho visto che il testo eccede il max numero di caratteri.

Non importa.

A modo mio ha detto...

@mirco: non vedo il resoconto della "festa"... prova a postarlo anche se eccede il numero di caratteri, mi sembra che si riesca a inserirlo lo stesso.
Parlando di colori e politica rischiamo di addentrarci in ambiti più globali. E il problema di chi cerca accasamento politico è da valutare guardando anche molto più in là dei piccoli movimenti. Credo che stiamo perdendo le capacità critiche se metà degli italiani hanno votato questo governo nazionale credendo alle favole raccontate. Certo sarebbe ancora più triste e preoccupante che fosse stato votato per salvare i propri interessi e non quelli dell'intera nazione. In più c'è da ricordarsi che siamo in Europa e non possiamo più fare i conti solo con il nostro Stato. Ma i nodi vengono al pettine e, un giorno, questa mancanza di capacità critica la pagheremo, ho paura, un po' tutti. La stiamo già pagando ma ancora non ci sono state rivolte o tentativi violenti di sovvertire il potere. Spero che il tutto si possa risolvere prima di arrivare a episodi del genere ma, d'altra parte, è difficile vedere a breve un cambio di rotta.
Chi appoggia il tipo di mentalità che ha preso il potere in Italia (non è un problema di destra o di sinistra) chiaramente non ha studiato la storia, non pensa di studiarla e mai lo farà. Perché i modi usati per imporre il proprio potere sono molto simili a quelli dei paesi dove è instaurata una dittatura o dove la democrazia è tale solo come concetto.
Ricordo che nel 1994 mio nonno, sentendo parlare il premier appena eletto disse: "Ecco... questo xe un altro Mussolini! Non so quando, forse fra 10 anni, ma el se mettarà in affari co quei della Lega".
Beh... sono passati un po' più di dieci anni ma la previsione fu azzeccata in pieno.
E queste persone, e chi usa i suoi stessi metodi e modi di porsi, sfruttano il fatto che le persone anziane, che hanno vissuto e toccato con mano i disagi della situazione che ha portato alla guerra, stanno morendo e, contemporaneamente, le nuove generazioni dimenticano questo recente e doloroso passato facendosi attrarre dai classici specchietti per allodole. Stiamo volontariamente perdendo la memoria storica.
E' per questo che tali comportamenti sono ancora più fastidiosi e repellenti se applicati a mondi che per statuto sono "apolitici e apartitici".
Ringrazio per aver letto il post "termodinamico"... era una specie di provocazione: volevo proprio vedere quanti appassioanti di voga, magari regatanti, si fossero offesi ma nessuno ha colto la provocazione o magari nessuno, vedendo una sfilza di testo ed equazioni, ha poi continuato la lettura fino in fondo, confermando in questo modo, la mia teoria secondo la quale il livello di apertura mentale e culturale di molti vogatori è alquanto basso.
Qualcuno magari non ha commentato perché non ne vedeva il motivo ma a me resta questo dato di fatto.
I post che alimentano polemica in modo diretto vengono commentati e ancora di più letti, quelli che danno informazioni di contorno o fuori tema rispetto alla voga non destano interesse. Peccato che, allo stesso modo, la politica sfrutti questa caratteristica delle persone: attirando l'attenzione verso ambiti più di scena, si fanno passare, senza che nessuno se ne accorga, leggi e provvedimenti in barba alla presa di coscienza del popolo.

Lanterio ha detto...

Non mi addentro in questioni politiche, non perchè non mi piaccia ma perchè qui vorrei restare sul tema voga. Il fastidio non è per la battuta o le battute fatte. E' per l'atteggiamento ridicolizzante verso le opinioni "altre" rispetto alle solite baggianate sulle radici e similari. Chi si allena 4-5 volte a settimana, atleti, dirigenti ecc. vivono la voga come sport e come sportivi vogliono essere trattati, senza essere strumentalizzati politicamente nell'uno o nell'altro senso. Società, coordinamenti, federazioni e chi più ne ha più ne metta devono recepire questa esigenza e smetterla di caricare sul nostro sport significati altri che gli impediscono di svilupparsi, di crescere, di coordinarsi e diventare importante. Le mangiate, le bevute e tutto il resto possono starci (anche se non devono essere l'anima degli eventi), un po' meno le manifestazioni istrioniche che sanno di carnevale. Meno ancora l'uso politico-propagandistico dello sport. Sono tutte cose che sbranano risorse che potrebero essere usate, ad esempio, per una didattica vera, per un'evoluzione tecnica, per una crescita della voga.

alberto1968 ha detto...

caro a modo mio era evidente il tuo intento sulla termodinamica, quale effetto avrebbe avuto però una eventuale dissertazione tra persone che parlavano di buca di potenziale in cui è caduta la voga alla veneta nelle sue massime regate negli diciamo ultimi tre anni per non anadare oltre?
quindi ottime le provocazioni ma ochhio, sinceramente non farei l'errore di sottovalutare l'intelletto di chi voga, potrebbe essere un errore fatale, rischi di parlarti adosso e nessuno poi ti ascolta.

A modo mio ha detto...

Non ho detto che tutti sono dei deficienti...
Per esperienza dico solo che la maggior parte di chi poi sta alla base del movimento difficilmente sa discutere di altro e interessarsi normalmente di altro. Non accade solo nel mondo della voga, purtroppo ma in tutti i microcosmi un po' chiusi su se stessi.
Certo il rischio, alla lunga, di incorrere in quello che dici c'è ma non ho intenzione di scrivere sempre in quel modo e con quelle intenzioni. Ogni tanto magari e poi non si tratta di un blog di una società sportiva o di un orgnao politico. E' il blog mio personale e scrivo quello che ritengo di scrivere. Se ritengo di poter fare esperimenti di carattere antropologico anche in questo modo non vedo perché non posso farlo.
Se per caso comunque mi trovassi a parlarmi da solo non è che mi preoccuperei troppo, so che chi sa occuparsi di altre cose rispetto alla voga continuerà a leggere lo stesso.
D'altra parte questo blog descrive il mio modo di rapportarmi con la voga, non quello di una società sportiva, non quello di linee di pensiero comuni. Il blog non va preso solo per i post della voga, va letto nella sua globalità, leggendo anche quello che con la voga non ha niente a che fare, o poco.
Diciamo che non è mia intenzione farlo diventare un blog di cronaca sulla voga, ce ne sono già. Certo, magari su certi argomenti dirò la mia perché ritengo più giusto racchiuderla in uno spazio personale piuttosto che essere frainteso nel mio ruolo anche di consigliere per una società di voga. Quindi insomma, quello che si legge qua dentro sono idee mie personali. Per vedere le idee di tutta la "mia" società sportiva c'è il blog della Canottieri Giudecca che riporta l'essenziale e non vuole polemizzare ma solo parlare di sport, giustamente.
Pur capendo l'eventuale "trappola" nella quale potrei cadere da solo non ne vedo la gravità visto che appunto il blog è mio e del tutto personale e in questo senso si pone.

A modo mio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Mirco ha detto...

Caro Alberto mi sembra di avvertire nel tuo ultimo commento qualcosa di vagamente minaccioso che non mi può piacere. Niente che, comunque, non sia più che comprensibile ed accettabile, quando si sta discutendo.
Secondo me la cultura è essenzialmente legata alla curiosità, alla voglia di apprendere, di capire, di comunicare e anche di criticare ed accettare le critiche. In questo senso vogare è certamente occasione di cultura, se non serve solo alla muscolatura, ma è occasione per entrare in contatto con gli altri, scambiare e confrontare idee, imparare e insegnare, perché no?, anche parlare di politica, onestamente serenamente e disinteressatamente.
Qui sotto metto quattro righe che dimostrando che E=Mc2 hanno cambiato la storia dell'umanità.
Chi non è per esempio curioso di capire anche questo, come sono stato, ingenuamente, io a proposito dell'articolo termodinamico, voga in modo diverso da come a me piace vogare.

La equazione E = Mc2.

La energia è definita come il lavoro fatto dalla forza “F” per spostare la massa “M” della quantità “dr”. In altri termini è dL = dE = Fdr.

Essendo F = è anche:

.

Per evitare il calcolo diretto di , che è un poco laborioso, ricorriamo ad
un artificio. Essendo avremo ed anche .
Essendo “moc” una costante risulta d(moc) = 0, per cui differenziando otteniamo:

.

Dividendo tutto per 2M ricaviamo .

Inserendo questa espressione di nella abbiamo:

cioè .

Integrando otteniamo ed in definitiva .

Massa ed energia sono dunque due aspetti della stessa realtà fisica nel senso che la massa si può trasformare in energia e viceversa.

A modo mio ha detto...

Per errore ho cancellato la seconda parte del commento precedente rieccola...
Io vado a vogare pensando, oltre che al mio allenamento, se si tratta di un allenamento, a ciò che ho imparato in tanti anni di studi, ragiono sui problemi di attualità, penso alle cose che devo risolvere, a volte mi "incastro" su veri e propri calcoli che devo risolvere non appena arrivo a casa.
Con le persone più vicine a me in ambito della mia società, di voga parlo molto raramente: parlo di montagna, di architettura, di urbanistica, di politica, di pesca, di matematica, di fisica, di storia, di letteratura...
con questo non voglio pormi su un altro livello verso chi non ha questa capacità di astrarsi dalla voga pura e semplice. Anch'io ho i miei limiti e i miei difetti ma vorrei solo un po' di più apertura mentale generica di tutto il mondo della voga. Cosa che non accadeva un tempo (racconti di mio nonno e di suo cugino Piero Penso "Scuciareto" a riguardo della chiusura mentale di questo mondo ne ho parecchi, come anche di persone intelligenti e che per questo si sono allontanate, stufe di aver a che fare con l'ignoranza) e non succede tutt'ora.
Se una persona ha la "coscienza a posto" ovvero sa di porsi in modo astratto e non solo pratico verso la voga e verso il mondo non avrà problemi leggendo queste mie personalissime considerazioni. Non sto dicendo che tutti sono ignoranti. Anzi ho il sospetto che finora si sia avvicinato al mio blog chi non ha queste caratteristiche.
Tre anni fa' ho fatto uno studio personale di tipo ingegneristico usando la scienza delle costruzioni (e quindi le basi della meccanica razionale) sulla mia posizione di voga, cioè sulla regolazione della forcola, verificando poi che a seconda della propria capacità di esprimere potenza (misurabile con un semplice test empirico) e a seconda del peso delle imbarcazioni e delle loro caratteristiche di galleggiamento e di assetto medio) i parametri per impostare l'altezza del "pagiòl" e la distanza e l'altezza della forcola è sempre perfettamente calcolabile in modo scientifico, in base anche a dei coefficienti per adattare la posizione alle caratteristiche cercate (più forza o più fluidità).
Spiego i miei risultati a un po' di interessati ma l'interesse verso questo argomento fu nullo; anzi mi dissero che sono cose che non si possono calcolare perché ognuno ha il suo modo di vogare e ogni barca è diversa. Ecco, appunto: caratteristiche che io avevo "tabellato", certo ho dovuto misurare le barche con dei misuratori appositi che mi sono costruito a non è una cosa di immediato utilizzo, ma una volta classificate le singole imbarcazioni e i singoli vogatori il sistema sarebbe stato utilizzabile da chiunque. Poi andava migliorato perché ci sarebbero state altre misurazioni da fare e soprattutto sarebbe stato utile registrare non solo i miei dati di voga ma anche quello di altri. Poi sarebbe anche necessario fornire a tutti dei remi con le stesse caratteristiche di flessibilità... insomma una cosa da ragionare ma, evidentemente nella voga si preferisce fare tutto a naso, per non dire a caso, con convinzioni non scientifiche e molto dettate da mode ma assolutamente poco tecniche.
Perché per esempio vogare con le forcole avanti specialmente sui gondolini attuali? C'è un senso per via del loro assetto ma tale regola non vale su altre imbarcazioni. Se si facesse il buco della forcola in posizione più avanzata, la forcola avanti sarebbe inutile. Banale capirlo ma la maggior parte dei regatanti non ci arriva

Mirco ha detto...

Purtroppo le formule sono sparite, tutto sommato non è quello il punto: chi è, sanamente, curioso può andare su internet e trova tutto quello che serve.
Ho riprovato a mettere il resoconto della festa del coordinamento, non lo prende perché eccede il numero di caratteri. Attenzione però che si riferisce alla festa del 12 dicembre dell'anno scorso, non a quella del 16 di gennaio. Da quello che ho capito guardando il video e leggendo qui però la musica sembra essere stata praticamente la stessa.

A modo mio ha detto...

@mirco: per le formule avevo immaginato... se sono fatte (o riprese) da parti create in equation editor (o simili) non si riesce a postarle, bisognerebbe convertirle in immagine... ma come è ben chiaro, non è quello il punto.

Ho notato anch'io il limite massimo dei caratteri, al limite si può dividere in più parti... ma forse neanche questo è il punto (anche se sarei curioso di sentire ciò che è stato detto alla "riunione/festa" in teatro)...
Diciamo che in tanti anni di Coordinamento impostato in un certo modo non è mai cambiato nulla e i problemi al suo interno sono sempre rimasti gli stessi.

alberto1968 ha detto...

a Mirco ed a chi potrei aver offeso o si sia sentito minacciato, non era la mia intenzione e se questo è stato percepito vi assicuro non era l'intento, lungi da me anche solo pensare ciò in un dialogo molto interessante e stimolante con persone che con calore esprimono idee. Poi io sono ospite nel blog, quindi in casa d'altri, come potrei permettermi di essere minaccioso, sarebbe una mancanza di rispetto e di considerazione dei miei iterlocutori, poi perché a che pro, quale motivo avrei per essere minaccioso, nessuno. Non mi sembrava l'ultimo un post minaccioso ma sintetico e forse questo può aver creato qualche incomprensione. Porrò più attenzione. Poi finalmente altri che cercano di uscire dalla sola tradizione orale, cercando di codificare nelle leggi della fisica anche il nostro sport. Questo significa crescere. Bellissimo. Per il titolare del blog, sei troppo forte e spericolato, continuerò a leggerti. Ciao.

Mirco ha detto...

Scusami tu Alberto,leggo con molto piacere la tua precisazione, mi sono fatto trascinare un poco dalla passione. L'importante è ragionare assieme, mi sembra che su questo blog ci sono tutte persone in buona fede, che, per fortuna,hanno idee diverse.